Il primo progetto esperienziale che usa l’alfabetizzazione emozionale lavorando con la diversità, a Berlino

I nostri amici di Artemisia e.V. Inklusion für alle hanno realizzato nella Herman-Nohl-Schule, a Berlino, il primo progetto di Inclusione creativa presentato ad Aktion Mensch e da loro finanziato:

Un viaggio tra le emozioni, attraverso l’alfabetizzazione creativa ed emozionale”.

Qui l’articolo su Il Mitte

Il progetto si è svolto da ottobre a novembre all’interno della scuola e ha coinvolto una classe.  Attraverso sette incontri i partecipanti hanno cercato di stabilire un  contatto profondo con le loro parti emotive, attraverso l’espressione pittorica. Alla fine degli incontri è prevista una mostra all’interno della scuola. I corsi si sono rivolti a ragazzi con o senza disabilità.

Il progetto è stato condotto dai soci (anche di Salutare e.V.Marco Fiamin, pedagogista ed Arteterapeuta, ed Alice Marchetto, psicologa dello sviluppo, vice presidente di Artemisia e.V. e responsabile revisione conti Salutare e.V.

Con questo progetto, Artemisia e.V. Inklusion für alle, inizia a realizzare i progetti di inclusione, di cui è promotrice, all’interno delle scuole, apportando quelle competenze didattiche formative dei professionisti del settore, fondatori  e collaboratori dell’associazione.

 

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.”

Marcel Proust

Amelia Massetti, presidente di Artemisia e.V. dice: “Il 6 novembre abbiamo realizzato un laboratorio esperienziale sulla diversità presso l’AWO, aperto a tutti e in italiano, per aprire il dialogo su questo tema e incuriosire al progetto di alfabetizzazione emozionale e creativa al fine dell’inclusione scolastica. Ci siamo domandati: Quanto abbiamo assimilato nel nostro inconscio il concetto di diversità e quanto questo stravolge il nostro rapporto con l’altro?
Un interessante dibattito e stimolo che ci ha permesso di affrontare le nostre conoscenze e modalità, quando incontriamo o immaginiamo di relazionarci alla diversità. La diversità può andare a scontrarsi con i canoni precostituiti di una società che li definisce in base ad elementi che hanno radici profonde, diversificate e spesso stravolte da personali interpretazioni della realtà. Spesso cogliamo la diversità come minaccia, la viviamo come ostacolo. Ci accostiamo alla diversità con sentimenti di sospetto, ansia, paura. Facciamo diventare l’incontro, scontro. Non muoviamo dal nostro pregiudizio, anzi ne intensifichiamo la presa.

La scuola prima di nomi, cose e città dovrebbe essere in grado di insegnare l’accoglienza. Dovrebbe diventare il luogo in cui scoprire l’altro. Colui che non è della mia famiglia. Se manca questo compito, manca l’essenza stessa del suo esistere. La scuola che ha un senso è quella che sa educare all’altro, all’accettazione del diverso. La cultura si accresce solo accogliendo nuove forme di cultura. Solo spostando lo sguardo.”

 

Eco il link al loro sito per informazioni ulteriori https://www.artemisiaprojekt.de/

Congratulazioni da tutti noi!

laboratorio

Il dott. Fiamin

La dott.ssa Marchetto

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